Mangiare Matera

Il marchio MANGIARE MATERA vuole portare, sulle nostre tavole e nelle nostre cucine, il meglio della produzione agroalimentare lucana. Ogni prodotto è selezionato con cura, seguito dal campo sino alla tavola, per farci riscoprire i sapori genuini di un tempo.

Pulsioni….carnali!

Capita a tutti, a volte, di avere pulsioni carnali.

Soprattutto quando sei in perfetta sintonia con il tuo partner, basta uno sguardo, un’occhiata veloce, ed è subito chiaro cosa occorre fare, per porre rimedio al “richiamo della carne”…

E’ accaduto a me e Milena (mia moglie, per la cronaca), questo venerdì sera.

Torna a casa, stanca e trova il suo maritino altrettanto stanco: certo non eravamo un bel vedere ma, da un suo sguardo ho capito tutto.

ERA IL MOMENTO GIUSTO!

Siamo strani (questo lo sanno tutti gli amici) e mica potevamo soddisfare la nostra improvvisa e complice pulsione a casa!

Mi sono rimesso il cappotto (lei era già pronta) ed ho capito che solo lontano da casa avremmo potuto soddisfare il nostro improvviso desiderio….che bella cosa un matrimonio dove, dopo tanti anni di convivenza, le cose funzionano ancora bene, e ci si capisce al volo, senza bisogno di parlare!

Presa la macchina ci siamo avviati, avendo ben presente la meta finale, a circa 20km da Matera, in territorio pugliese.

Lì ci riesce farlo meglio, stranamente, e dopo tanti anni non abbiamo ancora trovato un posto (possibilmente più vicino) dove poter dare sfogo alla nostra passione con meno chilometri e più tempo a disposizione.

Ecco cosa ci aspettava:

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Ci abbiamo dato dentro di brutto, anche perchè non lo facevamo da diverse settimane, forse mesi (la nostra media, fino alla ultima estate, era decisamente buona, ma la crisi ha portato un relativo appagamento!)….

Ecco il risultati del prima e dopo:
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Salsiccia stretta di vitello, con finocchetto selvatico, rigorosamente cotta alla brace.

Questa portata ha soddisfatto la voglia di salsicciotto di qualcuno, ma mica poteva finire qui… 🙂

Ecco come abbiamo continuato a farci male:

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Salsiccia di maiale, tagliata a punta di coltello (sempre con finocchietto selvatico), bombette e saltimbocca, giusto come intermezzo e, per chiudere, una costata di manzo tagliata dal sig. Mimmo Tamborrino, squisito padrone di casa.

Per chiudere il lauto pasto il sottoscritto non riesce mai a fare a meno del suo “sturalavandino” preferito:

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Sembra acqua, ma non lo è….è una delle piacevoli scoperte che ho fatto, negli anni, in visita a questa spettacolare macellerria laertina.

Si chiama Kranebet, è un liquore di circa 40° (se esagerate, però, finite a 180°, stesi per terra!).

Prevalenza di ginepro, ma anche erbe alpine, per quella che viene descritta come la “distilleria più alta d’Europa”, la Rossi d’Asiago, che lo produce dal 1929 (fonte Wikipedia).

Vi assicuro che funziona, uno o due sorsi e poi via, siete pronti a ricominciare, una sorta di “viagra trasparente” per pulsioni carnali molto “speciali”!

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Questa voce è stata pubblicata il 18 ottobre 2013 da in Senza categoria.