Il marchio MANGIARE MATERA vuole portare, sulle nostre tavole e nelle nostre cucine, il meglio della produzione agroalimentare lucana. Ogni prodotto è selezionato con cura, seguito dal campo sino alla tavola, per farci riscoprire i sapori genuini di un tempo.
No, non è dolce. Vi ho fregati questa volta!
Non si tratta di un dolcetto ma di pasta. Quella da condire con i sughi più svariati e servire come primo.
Lei. E perchè cavolo ci ho messo le mandorle dentro, vi chiederete?
L’idea mi è venuta guardando i prodotti di un sito che vende mandorle sotto ogni forma. Accanto a setosi latti, farine, dolcetti e ogni altro bendiDio, c’era la pasta.
Io avevo per le mani una semola magica, quella che è arrivata anche nelle vostre mani grazie al concorso Mangiare Matera, una semola che profuma solo stando nel sacchetto, nemmeno fosse un arbremagique:D .
E ho pensato di provare.
Ho macinato finemente le mandorle intere, non sbucciate, e le ho impastate con acqua e farina. Io poi ho scelto di stenderle non troppo grosse, perchè quelle che vedere qui come tagliatelle son poi state ulteriormente tagliate, anzi maltagliate, per questioni di comodità bambinesca. Volendo invece gustarle lunghe, arrotolate golosamente sulla forchetta, potete tirare la pasta anche più sottile!
Una parte di questi maltagliati li ho conditi semplicemente con della zucca sciolta in padella con un po’ di burro e salvia, mentre l’altra metà sono finiti in una pasta e fagioli da leccarsi i baffi, cremosissima!
Il vantaggio di avere la frutta secca nella pasta? Lo so che state pensando sia solo un bel divertissement, un giochetto inutile..e invece no. In primis perchè non vi vengo certo ad insegnare io l’importanza della frutta secca, delle sue proprietà. Solo che se siete come me, finite con il mangiarla solo nei dolci, o al massimo a colazione… Invece questo è un modo sfizioso per fare il pieno di minerali, come direbbe un copy di una qualche agenzia pubblicitaria.
In secondo luogo, la pasta così arricchita assume una ruvidità e un retrogusto particolarissimo, esaltato dai sughi più semplici ( e bianchi:D) che vi possono venire in mente.
Dai… la provate?? e mi dite con cosa l’avete condita?? Vi aspetto eh! Fatemi sapere!
Tempo: 15 minuti
Difficoltà: facile
Numero porzioni: 3
Occasione: pranzo o cena
100 g di mandorle non pelate
150 g di semola di grano duro Senatore Cappelli
circa 100 ml di acqua
una spianatoia e un mattarello
Trita le mandorle per avere una farina abbastanza fine.
Impasta come sempre la farina di mandorle con la semola, e l’acqua sufficiente ad ottenere un impasto liscio, setoso, ma non troppo morbido. Lascia riposare per una mezz’ora coperto a campana con una ciotola, poi stendi dello spessore che desideri e cuoci in abbondante acqua salata.
Si sposa bene con sughi aromatici e delicati, senza pomodoro.